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giovedì 14 luglio 2016

Anfiteatro Romano - 3.000 persone paganti per Elton John!


Circa 3.000 persone hanno assistito al concerto di Elton John all'Anfiteatro Romano. Di queste, circa 200 erano ospiti dell'artista, mentre le restanti 2800 hanno pagato 350€ a testa (le prime file anche 400 e 500€). Mediamente 380€ x 2.800 = 1.064.000 € di incasso. Per una sola notte. L'accordo con il ministero dei Beni culturali prevede l'8% della vendita dei biglietti direttamente allo stato, per cui la soprintendenza riceverà circa

lunedì 13 giugno 2016

Il centrodestra è morto. Costruiamone uno nuovo. Insieme



Non serve nascondersi dietro iperbolici calcoli su assurde percentuali o autodifendere programmi inesistenti. Basta essere onesti e ripartire da queste poche certezze: 1.Zedda ha vinto e si è portato a casa il 3.5% del voto disgiunto tolto a Massidda. 2.La candidatura di Massidda non ha convinto e per la prima volta in assoluto le liste del centro destra sono minoranza in città toccando il minimo storico del 36%. 3.Presentare

martedì 7 giugno 2016

ZEDDA II - Analisi del voto

A bocce ferme e solo a bocce ferme è possibile e doveroso fare delle valutazioni sulle elezioni comunali appena concluse.
Senza fare troppi giri di parole ha vinto Zedda e gli altri hanno perso. Bravo Zedda.


Massidda fino all’ultimo ostentava sicurezza ed era certo di una sua vittoria al primo turno ma invece si è fermato al 32.2% a poco meno di 4 punti dalle liste che

venerdì 3 giugno 2016

Piste ciclabili a Cagliari: due bici in tre ore!


Pericolose, strette, mal collegate e inutilmente costose: i cagliaritani bocciano le piste ciclabili. Il risultato di questo esperimento dimostra che anche di domenica pochissimi ciclisti le utilizzano.

venerdì 27 maggio 2016

Dichiarazioni omofobe in un partito alleato con Zedda: il sindaco conosce la sua coalizione?

Siamo sicuri che Zedda sappia chi ha nella sua coalizione? No, perché a giudicare dalle dichiarazioni omofobe di Orrù non si direbbe.

Per chi non lo sapesse Marcello Orrù è un consigliere regionale del Partito Sardo d'Azione, partito che in Regione si oppone alla sinistra, e in Comune a Cagliari pure, ma solo fino al 5 giugno, perché alle prossime amministrative si presenta a sostegno di Zedda.

L'Orto dei Cappuccini e il soggiorno col parquet

Mi dicono che l'Orto dei Cappuccini sia meraviglioso. Chi ha intenzione di visitarlo, però, sappia che troverà il cancello sbarrato: eh sì, è rimasto aperto giusto il tempo di essere inaugurato.

Come ha spiegato l'assessore al Verde Pubblico Paolo Frau, le 7.500 persone presenti in occasione di Monumenti Aperti hanno rovinato il manto erboso, che ora dovrà riprendere vigore. Un fatto ampiamente previsto: le guide, nel corso della manifestazione, hanno infatti avvertito i visitatori dell'imminente chiusura.


Gadget ai mercati: un'iniziativa illegale, sintomo della paura di perdere

Una caduta di stile? Se la distribuzione gratuita di gadget nei mercati civici, che il Comune ha programmato dal 16 al 19 maggio, fosse solo questo, potremmo anche archiviare l'argomento. L'iniziativa, però, non è solo inopportuna, ma anche illegale.

L'art.9 della legge 28/2000 (Disciplina della

Presentata la lista civica #CA_mbia Cagliari: l'entusiasmo e la preparazione dei candidati

Massidda: “Ci sono emergenze, come quella della povertà nei quartieri periferici, che la Cagliari radicalchic ha ignorato” 

CAGLIARI, 16 MAGGIO 2016 – Una lista composta da candidati entusiasti e preparati, pur se – per la stragrande maggioranza – alla prima esperienza politica: #CA_mbia Cagliari, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso Le Plus Bon in piazza Unione Sarda, già dall'estate scorsa ha fatto parlare di sé con numerose iniziative.


giovedì 12 maggio 2016

Non chiamatela legnaia. Ma soprattutto, toglietela prima del 2020

Vi prego, smettetela di parlare di "legnaia" dell'Anfiteatro. La legnaia, in italiano, non è altro che un locale adibito al deposito di legna da ardere.

Quella che la giunta Zedda, in cinque anni, non è ancora riuscita a rimuovere, è invece una struttura in legno e acciaio. Oggi riprendono i lavori, e il sindaco lo comunica su Facebook, ma tace sul termine previsto per la riapertura del monumento, chiuso dal 2011. 

Se andiamo a controllare la rassegna stampa di qualche anno fa, capiamo il perché. Il 29 luglio 2013 l'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras, nel commentare l'ipotesi di una riapertura nel 2016, dichiarava: “Il costo, l'ampiezza e la durata dei lavori di smontaggio degli allestimenti e la valorizzazione del monumento saranno direttamente proporzionali ai danni subiti”.

















Passano quasi due anni (è il 4 febbraio 2015) e sempre l'assessore Marras racconta: “Prima di iniziare, pensavamo che la situazione fosse disastrosa. Procedendo nello smontaggio del primo anello ci siamo resi conto che la roccia non era così compromessa”.

Ah, meno male! Quindi, se la logica non è un'opinione, i lavori sarebbero dovuti finire ben prima del 2016. E invece andranno avanti ancora per anni. Quanti anni, di preciso? Ce lo dice ancora una volta il vicesindaco, in un'intervista del mese scorso: “I lavori saranno lunghi, dureranno circa un anno e mezzo. Per restituirlo agli spettacoli ci vorrà più tempo, un altro anno”.

Ancora due anni e mezzo? Considerando le precedenti previsioni errate e a giudicare dal passo di lumaca dimostrato finora, diciamo quattro: saremmo nel 2020.

Nel frattempo, l'Arena di Verona (costruita nella stessa epoca dell'Anfiteatro) accoglie 400mila spettatori a stagione, con un indotto di 500 milioni di euro.

FRANCESCO FUGGETTA - ‪#‎CA_mbia‬ CAGLIARI

mercoledì 4 maggio 2016

La targa di Endrich e la cecità dell'ideologia

“Cartelli, targhe, nomi e cognomi. Sono ogni giorno sotto i nostri occhi, ma il più delle volte non ci soffermiamo a pensare al significato di quelle vite, così speciali da meritare l’intitolazione di una via o di una piazza. La toponomastica rappresenta la storia di un luogo, di una città, conserva il ricordo di chi l’ha resa grande”.

Così scrivevo nel 2008, da tirocinante dell'Ufficio Stampa del Comune di Cagliari, all'inizio di un reportage che illustrava le biografie dei 24 personaggi illustri ai quali era stata intitolata una via nei quattro anni precedenti.

Viale Enrico Endrich vide la luce molto prima, nel 1997. Oggi, vedendo che quella targa è stata distrutta da anonimi vandali, ho pensato a cosa avrei potuto riportare della sua vita. Ricordato prevalentemente per essere stato il podestà di Cagliari dal '28 al '34, fu avvocato, esperto d'arte, deputato e senatore.

Certo, fu fascista, in un periodo in cui quasi tutti – per convinzione, per convenienza o per obbligo – lo erano. Per molti, questo fatto è più che sufficiente a renderlo indegno di un'intitolazione: già nel 2011 una mozione firmata da tutti i capigruppo dell'attuale maggioranza propose il divieto di dedicare vie a persone che ebbero ruoli di primo piano nel Partito Fascista.




















Probabilmente i consiglieri sapevano del ruolo avuto da Endrich nel commissionare all'architetto Ubaldo Badas le tante opere che abbellirono la città in quegli anni, fra cui il Terrapieno che oggi prende il nome del podestà. Forse si ricordavano anche che nel '55 Endrich si dimise da deputato con una lettera al Presidente della Repubblica Gronchi subito dopo l’approvazione della legge che avrebbe garantito, da allora in poi, il vitalizio ai parlamentari. Rieletto al Senato nel '72, lo rifiutò nuovamente. Dopo la sua scomparsa, perfino sua moglie rifiutò di ricevere dallo Stato la pensione di reversibilità. 

Ma tutto questo, all'intellighenzia cagliaritana, non basta: Endrich rimane solo un fascista. Sua nipote, Enrica Anedda, oggi scrive riguardo alla targa in frantumi: “I danneggiamenti sono continuati per anni sino all'epilogo odierno, nell'indifferenza del Sindaco e dei vigili urbani. Così come nella stessa indifferenza la città subisce danneggiamenti e imbrattamenti. Non è sbagliato dubitare che il Sindaco abbia a cuore più i voti dei delinquenti che la cura della città”.

In effetti, per il pianoforte della stazione di piazza Repubblica l'indignazione è stata unanime, e le reazioni immediate. Stessa prontezza e stesse condanne per la scritta del writer sulle panchine del Poetto: addirittura un furioso post del sindaco su Facebook.

Per la targa del fascista Endrich, invece, tutto tace. D'altra parte l'avevano detto, che “ora toccava a loro”. 

FRANCESCO FUGGETTA – #CA_mbia CAGLIARI

sabato 9 aprile 2016

Pierpaolo o Piergiorgio? Cinque motivi per scegliere le primarie

1) Perché Pierpaolo Vargiu e Piergiorgio Massidda sono due politici esperti, onesti, e con una visione chiara di come deve diventare la nostra città. Sarebbero entrambi degli ottimi sindaci, ma il posto a Palazzo Bacaredda, purtroppo, è uno solo.

2) Perché i due hanno un programma molto simile, che punta all'occupazione, alla creazione di impresa e al rilancio economico della città. Fondamentalmente si rivolgono alla stessa area liberale e pescano, quindi, nello stesso elettorato.

3) Perché la storia, soprattutto quella recente, ci ha insegnato che gli elettori non apprezzano le frammentazioni. I cagliaritani – lo stanno dicendo da mesi, in tutti i modi – vogliono un centrodestra unito.




















4) Perché dare la parola agli elettori è il metodo più democratico che mi viene in mente. Le primarie, inoltre, coinvolgerebbero migliaia di persone, e l'onda dell'entusiasmo trascinerebbe il candidato vincente fino al giorno del voto.

5) Per vincere. L'abbiamo sempre detto: i numeri non mentono, e presentarsi divisi significa andare incontro a una sconfitta. Noi, invece, vogliamo vincere.

FRANCESCO FUGGETTA  - #CA_mbia CAGLIARI

Ascensori di Castello, una barzelletta che non fa più ridere

È successo di nuovo: dodici turisti, tra cui un minorenne, sbarcati da una nave da crociera, questa mattina sono rimasti intrappolati per quasi mezz'ora nell'ascensore che collega viale Regina Elena a piazza Palazzo.

L'ascensore si è bloccato a mezz'aria fino all'arrivo della polizia municipale, dei vigili del fuoco, di un'ambulanza del 118 e dei tecnici della ditta che si occupa della manutenzione, che hanno liberato i turisti, spaventati e accaldati.

Ormai non si contano più le volte che è capitato, in uno dei quattro impianti. Noi della lista civica Cambiavento speravamo che la lunga attesa sarebbe stata premiata, prima o poi, dal loro funzionamento. Lo speravano, soprattutto, gli abitanti di Castello, isolati nel loro quartiere per gran parte del 2015, fra collaudi ministeriali e odissee legate ai pezzi di ricambio.
















Così non è stato. Sappiamo bene che la Giunta ha approvato il bando da 1.200.000 euro per l'acquisto dei nuovi ascensori, ma sappiamo anche che dalle casse del Comune escono ogni anno ben 220mila euro per la manutenzione e i pezzi di ricambio degli impianti.

Pretendere che funzionino ci sembra il minimo. Ma forse quello di sequestrare i turisti negli ascensori è l'unico modo rimasto all'amministrazione per farli restare a Cagliari...

FRANCESCO FUGGETTA - #CA_mbia CAGLIARI


mercoledì 16 marzo 2016

Erosione Poetto: la soluzione non è il ripascimento


Ormai lo sanno anche i muri portare sabbia dal fondo del mare o da altri luoghi per “rifare” la spiaggia non è una soluzione. Certo, è una trovata elettorale, conquista qualche riga di qualche giornale ma sarebbe solo un inutile sperpero di denari pubblici. Tecnicamente le spiagge si formano dai detriti portati dai corsi d’acqua verso il mare; è chiaro che se si creano delle “dighe” con strade, edifici o si deviano i normali corsi di canali la spiaggia non si rigenera e la sabbia viene inghiottita dal mare.

giovedì 3 marzo 2016

Ma cali sardu... We need to learn English!


Leggiamo con stupore che il dibattito fra due dei candidati a sindaco verte sulla necessità di illustrare il loro programma metà in sardo e metà in italiano. Con i problemi che ha Cagliari, primi fra tutti la disoccupazione e la fuga dei giovani dalla città, noi di Cambiavento reputiamo semplicemente assurdo che i temi all'ordine del giorno siano questi.

Scritte sui muri e indignazione a senso alternato

Intervenire e indignarsi solo quando ad essere danneggiato è un bene realizzato dall'attuale giunta ci sembra un abile esercizio di doppiopesismo.

Martedì scorso, sul lungomare del Poetto, sono apparse diverse scritte sulle panchine e sui muri dei baretti. I cittadini si sono mobilitati per denunciare l'accaduto e identificare il responsabile. Ieri il sindaco si è congratulato con loro, definendo il colpevole “un incivile e nemico del Poetto”. 

martedì 16 febbraio 2016

Basta trattori! Alla Fiera un vero acquario

E’ assolutamente certo che la Fiera così com'è, identica da trent'anni a questa parte, sia totalmente inutile e spesso negativa per la città che la ospita. E’ evidente che nel 2016 l’esposizione dei trattori agricoli o l’ottovolante del Matherland non sono certamente degli eventi attrattivi. La Fiera deve cambiare radicalmente.

 Per noi di Cambiavento, della coalizione #CA_mbia CA_gliari, la strada vincente è quella di darla in gestione al privato, che fornisca dei servizi e riqualifichi l’area in cambio di un'equa controparte. 

venerdì 12 febbraio 2016

Democrazia, quando le Istituzioni danno il cattivo esempio

In queste ore un'esponente della maggioranza in Consiglio comunale scrive sui social network: «Penso che sia scandaloso che la città sia paralizzata per l'arrivo di un disgustoso personaggio “politico”. (…) Dovremmo interrogarci più spesso sul senso della democrazia».

Senza scomodare Voltaire e il suo aforisma fin troppo abusato, si potrebbe partire dalla definizione dell'enciclopedia Treccani:

"DEMOCRAZIA: forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico".

Ha capito, consigliera? OGNI cittadino, compresi quelli che lei reputa “disgustosi”.

martedì 2 febbraio 2016

Salvini a Cagliari: impedirgli di parlare è un atto antidemocratico

L'11 febbraio Matteo Salvini sarà a Cagliari per inaugurare la nuova sede del partito nel quartiere di Sant'Avendrace. Già da qualche settimana l'estrema sinistra, rappresentata dal “Coordinamento Antifascista Cagliaritano”, ha in programma di respingere il leader della Lega, e domani si riunirà nell'atrio del Magistero per “costruire un fronte unico e compatto” e per “discutere di come bloccare il comizio salviniano”.

L'incontro “di preparazione”, come è stato denominato sui social network, a giudicare dai toni usati dai partecipanti e dalla locandina dell'evento - che recita "Prepariamo l'insetticida", con l'immagine di una blatta a zampe all'aria - non lascia presagire niente di buono. E agli insulti virtuali si sono aggiunti, pochi giorni fa, quelli scritti con una bomboletta sulla serranda della sede cagliaritana di Fratelli d'Italia.

In questo clima di intolleranza, insomma, rischia di ripetersi uno scenario già visto: la massiccia presenza di forze dell'ordine, la tensione, i disordini, e una città bloccata. 

Non ci interessa difendere il diritto, seppur sacrosanto, di un esponente politico ad esprimere le sue idee, quanto piuttosto il diritto dei cagliaritani ad ascoltarle. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri concittadini, e sappiamo che, se non saranno d'accordo con le posizioni di Salvini, non esiteranno a contestarle, pacificamente.

Ma impedirgli di inaugurare la sua sede o di svolgere il suo comizio sarebbe un atto antidemocratico, e ci stupisce che sia stato ideato proprio da un raggruppamento che ha nel nome la parola “antifascista”. 

FRANCESCO FUGGETTA#CA_mbia CAGLIARI



sabato 9 gennaio 2016

Ryanair? Fa bene ad andarsene

Bye bye Ryanair. La low cost irlandese taglia le tratte in Sardegna, e ora tutti pensano di chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti. La domanda alla quale bisognerebbe dare una risposta è: perché questa decisione, da parte di Ryanair?

La risposta più semplice è: perché l'Unione Europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti della Sardegna, vietandole di sovvenzionare la linea aerea. Per aggirare questo divieto è nata l'iniziativa di un gruppo di imprenditori, prevalentemente del nord Sardegna, con l'obiettivo di raggiungere quota un milione di euro e convincere Ryanair a restare. 

Ecco, io trovo questa iniziativa umiliante e inutile.

Umiliante perché si cerca di mendicare la presenza sull'Isola di una compagnia aerea che dovrebbe essere la prima a battersi in tutti i modi per garantirla. Inutile perché le sue decisioni non saranno certo influenzate da una colletta che agli occhi di un gigante come Ryanair appare come un'elemosina.

Perché dovrebbe accettare una soluzione tampone, offerta come premio di consolazione per mantenere in vita un investimento evidentemente antieconomico? Banalmente, se i voli da e per la Sardegna fossero sempre pieni, Ryanair resterebbe, con o senza colletta.

Se ha deciso di andarsene, è perché i ricavi non sono soddisfacenti, è soprattutto perché ci sono tante altre mete molto più appetibili. Decine di città con un'ampia offerta di strutture ricettive, con tanti musei interessanti e ben organizzati, con i negozi sempre aperti, con una vivace vita notturna, con dei trasporti interni efficienti. Tutte cose che la Sardegna non ha.

È grave e imbarazzante che i professori alla guida della Regione non abbiano capito un ragionamento così banale: l'unico modo per far decollare il turismo è rendere la Sardegna appetibile, ed è un percorso che non si compie in pochi mesi, e soprattutto non con queste iniziative di corto respiro. La politica, a Cagliari come alla Regione, naviga a vista, senza una visione d'insieme, senza un progetto per il futuro.

E Ryanair fa bene ad andarsene. 

FRANCESCO FUGGETTA#CA_mbia CAGLIARI