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martedì 7 giugno 2016

ZEDDA II - Analisi del voto

A bocce ferme e solo a bocce ferme è possibile e doveroso fare delle valutazioni sulle elezioni comunali appena concluse.
Senza fare troppi giri di parole ha vinto Zedda e gli altri hanno perso. Bravo Zedda.


Massidda fino all’ultimo ostentava sicurezza ed era certo di una sua vittoria al primo turno ma invece si è fermato al 32.2% a poco meno di 4 punti dalle liste che
lo sostenevano. La Martinez non è arrivata al 10% mentre in città si parlava di possibilissimo exploit del M5S. Paolo Matta sarebbe dovuto essere il catalizzatore del voto disgiunto di entrambe le parti e invece si è fermato sotto il 2,5%. Mentre Enrico Lobina, Paolo Casu e Alberto Agus decisamente non hanno sfondato.
Quindi Zedda ha vinto e si è portato a casa il 3.5% del voto disgiunto che è stato tolto a Massidda. L’analisi è chiara. Massidda non piaceva e non è piaciuto tanto che molti elettori del centro destra hanno votato Zedda.
Pertanto onore a Zedda e al suo staff che hanno saputo leggere in maniera perfetta questa (ma anche la precedente) campagna elettorale.


Detto questo passiamo alla polemica. Perché se dobbiamo fare un’analisi facciamola bene.
Zedda ha vinto basandosi sostanzialmente su 3 questioni:
Poetto, Stadio e sul concetto “almeno lui ha fatto qualcosa”. Questo gli è bastato. Elettoralmente e storicamente a Cagliari sono argomenti in assoluto vincenti.
Nessuno si ricorda più del Cagliari che giocava a Trieste poi a Quartu poi senza tifosi, poi con le curve chiuse ecc. La “gente” si ricorda solo della promessa del nuovo stadio fatto nell’ultimo mese e questo è più che sufficiente.
Nessuno si ricorda più dello scandalo dei baretti montati, smontati, rimontati e rismontati. Di “Mondo Ichnusa no grazie”, della mancanza di fruibilità del poetto per una stagione e mezzo, della totale mancanza di parcheggi in assoluto. La gente vede solo il bellissimo lavoro inaugurato l’ultimo anno.
E nessuno si ricorda più della enorme quantità di parcheggi eliminati in centro, dei cantieri che hanno contribuito ad ammazzare il commercio cittadino, dell’anno di lavori e di assoluto caos in via Roma per avere poi tutto come prima. No, alla gente interessa solo il “Nuovo Corso” e via Garibaldi pavimentate.
Perché ciò che conta è come vendi le cose, non cosa vendi. E queste cose sono state vendute estremamente bene.


C’è da dire anche qualcosa dal punto di vista dei numeri. 5 anni fa Zedda arrivò al primo turno al 45,5% con 42.300 voti. Al ballottaggio arrivò al 59,4% con 50.000 voti. Quest’anno Zedda è arrivato al 50.9% con 39.900 voti. Banalmente Zedda ha perso consensi.
Analogo ragionamento si può fare su quanti cagliaritani hanno votato Zedda. Zedda è stato votato dal 29.6% degli aventi diritto al voto. Cioè nemmeno un cagliaritano su 3 ha votato per lui.


Lo slogan della nostra campagna elettorale è stato “Cambiare la città per non dover cambiare città”. Le azioni intraprese in 5 anni da questa amministrazione non erano certamente in questa direzione; nulla ci fa presagire e pensare che i prossimi 5 anni saranno migliori. Tuttavia nessuno può impedirci di sperarlo e in ogni caso faremo tutto il possibile perché Cagliari inverta decisamente la tendenza.

Giacomo Fantola
CAMBIAVENTO

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