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lunedì 3 agosto 2015

Ex Ospedale Civile: basta con le solite “fabbriche” pubbliche mangiasoldi

COMUNICATO STAMPA

Ex Ospedale Civile: basta con le solite “fabbriche” pubbliche mangiasoldi

Affidiamolo al privato che realizzi anche la piazza e un parcheggio sotterraneo


CAGLIARI, 3 AGOSTO 2015 – Cambiavento ha letto con attenzione le dichiarazioni dell’amministrazione, che nel piano particolareggiato del centro storico si propone di realizzare un “polo della cultura della salute” nell’Ospedale San Giovanni di Dio. Sarebbe tutto molto bello e noi di Cambiavento saremmo i più forti sostenitori di questa proposta se Cagliari si trovasse nell’isola di Utopia.

Purtroppo così non è e purtroppo Cagliari ha assoluta necessità di creare lavoro, occupazione e reddito. Le amministrazioni cagliaritane hanno ignorato e continuano ad ignorare questo aspetto fondamentale.

Nel documento leggiamo termini aulici: le Grandi Fabbriche vengono definite “i luoghi potenziali dell’innovazione urbana, condensatori di creatività artistica e tecnico-scientifica, luoghi di fertilizzazione reciproca tra città e Università”. Ma in realtà, queste Grandi Fabbriche cosa produrrebbero? Nulla.

Ci piace l’idea della terrazza a gradoni. Ma riguardo all'ex Ospedale, crediamo che tutti gli spazi inutilizzati della città debbano essere recuperati e messi a disposizione dei cittadini e di chi ha idee innovative per far crescere l’economia. È invece evidente che la realizzazione di un centro culturale della salute sia esclusivamente una macchina mangia soldi che garantirebbe lo stipendio di una manciata di operatori e lo sperpero dei finanziamenti per portare avanti questo carrozzone.

Cambiavento invece propone di coinvolgere decisamente il privato, proponendogli una parte del meraviglioso immobile per realizzare un albergo, ristoranti oppure strutture attrattive. L’accordo – secondo la nostra proposta – dovrebbe obbligare il privato a realizzare la piazza antistante l’ospedale e un adeguato numero di parcheggi interrati sotto la piazza, così come ipotizzato dal piano particolareggiato.

Così non solo si utilizzano fondi privati per realizzare opere pubbliche, ma si garantirebbero stipendi per tanti giovani cagliaritani e un reale sviluppo del turismo  cittadino. Solo in questo modo sarebbe possibile utilizzare le altre parti “pubbliche” per scopi culturali, senza l’ausilio di incentivi regionali a tempo determinato.

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