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martedì 25 agosto 2015

Riapriamo il dialogo su Tuvixeddu per non dilapidare più soldi pubblici

Via Is Maglias aperta non è una vittoria. 

Perché il ripristino della normale circolazione di via Is Maglias non può considerarsi una vittoria? 

Ormai un mese fa il sindaco Massimo Zedda, attraverso la propria pagina Facebook, ha annunciato il ripristino della normale viabilità in via Is Maglias. Per anni ci eravamo abituati a quel pericolosissimo gomito all'ingresso di via Castelli, proprio all'angolo con la facoltà di Ingegneria e di fronte all'ingresso del cantiere di Coimpresa.

La piccola premessa che facciamo è che il gomito passava su un'area privata per la quale erano già state concesse le licenze edilizie e pagati gli oneri della Bucalossi, ma proprio per la presenza della strada non era mai stato possibile edificare nulla.

Dunque la riapertura era semplicemente dovuta e, se fossimo governati da un'amministrazione di normale buon senso, ci si sarebbe aspettati un profilo un po' più basso in relazione a un normalissimo intervento di normalissima gestione della cosa pubblica. 

Ma facciamo un piccolo passo indietro. Perché ci si trovava in quella situazione? Ecco. Pochi sanno che all'interno dell'accordo di programma del 2001 tra amministrazione pubblica e privati, relativo al comparto Tuvixeddu - Tuvumannu, era presente un forte accento sul beneficio pubblico della città.


Il privato si impegnava a cedere gratuitamente al Comune di Cagliari 38 ettari (sui 48 complessivi del piano), garantendo tutta una serie di servizi per il quartiere popolare di via Castelli: una chiesa, una clinica, una piccola area commerciale e una nuova viabilità di attraversamento e locale, giusto per citare alcuni interventi. 

Tutto questo sarebbe dovuto sorgere su Tuvumannu, area completamente sterile da un punto di vista storico, archeologico e ambientale.

In seguito al blocco dei lavori determinato dall'azione della giunta Soru anche questa parte del piano è stata interrotta, nonostante fossero già stati ampiamente cominciati i lavori per la costruzione della nuova strada, fondamentale asse tra via Cadello e via Is Maglias, che avrebbe garantito un rapido collegamento e una sensibile riduzione traffico, di incidentalità e di inquinamento atmosferico.

A tanti anni di distanza (Quanti? Ormai dieci) noi siamo voluti andare a toccare con mano il vero problema di quell'area, che volutamente il sindaco nasconde dietro una ridicola (e dovuta!) apertura di pochi metri di strada.

Il problema non è il gomito. 

Il problema è il quartiere lasciato senza servizi. Il problema è l'area di via Castelli con UN solo accesso. Il problema è il gigantesco cantiere costato già diversi milioni di euro e che sembra non vedere la fine. Il problema è l'eternit buttato ovunque. Il problema è la sicurezza in un'area completamente aperta a tutti. 


Quale è la risposta di questa amministrazione?

Intanto ecco la nostra: riaprire il dialogo con il privato affinché il bene della città venga tutelato, affinché la strada venga finita, affinché i residenti di via Castelli possano vivere una vita dignitosa non in mezzo al degrado, ma a contatto con il resto della città e con i propri servizi, richiesti a gran voce e anche dovuti.

Francesco Accardo - Cambiavento 

#CA_mbia #cambiavento2016


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