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martedì 2 febbraio 2016

Salvini a Cagliari: impedirgli di parlare è un atto antidemocratico

L'11 febbraio Matteo Salvini sarà a Cagliari per inaugurare la nuova sede del partito nel quartiere di Sant'Avendrace. Già da qualche settimana l'estrema sinistra, rappresentata dal “Coordinamento Antifascista Cagliaritano”, ha in programma di respingere il leader della Lega, e domani si riunirà nell'atrio del Magistero per “costruire un fronte unico e compatto” e per “discutere di come bloccare il comizio salviniano”.

L'incontro “di preparazione”, come è stato denominato sui social network, a giudicare dai toni usati dai partecipanti e dalla locandina dell'evento - che recita "Prepariamo l'insetticida", con l'immagine di una blatta a zampe all'aria - non lascia presagire niente di buono. E agli insulti virtuali si sono aggiunti, pochi giorni fa, quelli scritti con una bomboletta sulla serranda della sede cagliaritana di Fratelli d'Italia.

In questo clima di intolleranza, insomma, rischia di ripetersi uno scenario già visto: la massiccia presenza di forze dell'ordine, la tensione, i disordini, e una città bloccata. 

Non ci interessa difendere il diritto, seppur sacrosanto, di un esponente politico ad esprimere le sue idee, quanto piuttosto il diritto dei cagliaritani ad ascoltarle. Confidiamo nell'intelligenza dei nostri concittadini, e sappiamo che, se non saranno d'accordo con le posizioni di Salvini, non esiteranno a contestarle, pacificamente.

Ma impedirgli di inaugurare la sua sede o di svolgere il suo comizio sarebbe un atto antidemocratico, e ci stupisce che sia stato ideato proprio da un raggruppamento che ha nel nome la parola “antifascista”. 

FRANCESCO FUGGETTA#CA_mbia CAGLIARI



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