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mercoledì 2 settembre 2015

Cagliari 2015, ma solo per gli amighixeddusu?

Quanto imbarazzo nella comunicazione di Cagliari 2015 - Capitale Italiana della Cultura. 
In nove giorni della quindicesima edizione dell'Accademia Internazionale di Musica di Cagliari, il più importante appuntamento di musica classica della città con oltre duecento studenti da tutto il mondo e i più affermati docenti della musica classica europea, non c'è stato un tweet, una foto su Instagram, uno status su Facebook. 
Siamo stati saturati da panificazioni (sì, senza la "i"), orti urbani, passeggiate colorate e pure scacchiere viventi (quelle si suppone in bianco e nero però).



Ma no, dei concerti al Teatro Lirico, di quelli al Conservatorio, degli appuntamenti al THOTEL, delle lezioni dei più grandi maestri internazionali della classica proprio nulla di nulla
Eppure hanno suonato grandissimi come Marc Coppey, Stephanie-Marie Degand, Dmitri Alexeev, Jacques Rouvier, per non parlare del ritorno sulla scena della cantante Luciana Serra, che a maggio festeggerà i suoi 50 anni di carriera, e per non parlare delle esibizioni degli allievi internazionali e l’attivazione delle borse di studio per gli allievi locali.


Tantissimi musicisti da ogni angolo del pianeta hanno vissuto la città per nove giorni, alloggiando nelle nostre strutture, usando i nostri mezzi pubblici, producendo un indotto economico e culturale non indifferente per Cagliari e regalando un'aria di vera cultura, studio e applicazione seria e costante in quello che fanno.
Imbarazzo. Piccolezza. Ma Cagliari 2015 chi sta aiutando? Questa era una di quelle opportunità irrinunciabile per la nostra città. Sembra invece che Cagliari 2015 sia solamente una concorrente di tutti gli operatori culturali della città, quelli che faticosamente producono reddito e cultura, quella vera. 

Francesco Accardo - Cambiavento 

#CA_mbia #cambiavento2016

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